domenica 3 maggio 2009

Silvano D'Alto: Sarzana tra colture e culture

Abbiamo chiesto al professor Silvano D'Alto, già docente all'Università di Pisa e autorevole membro del gruppo tecnico del Comitato, di scrivere alcune riflessioni sul rapporto tra Sarzana, la sua cultura urbana e le colture agricole, gli spazi vitali ed il paesaggio, il commercio e le tradizioni. Lo ha fatto con l’esperienza del sociologo urbano, la passione dell’architetto, l’amore del residente, con l’occhio rasserenato dalle emozioni che ogni volta provocano certi angoli della città, “i selciati luccicanti” dalla pioggia “come un organismo vivo”, le altane, gli atrii, le atmosfere urbane. I ricordi di una campagna aperta, morbida, ricca, ora ridotta a tanti orti-giardini, occupata da ipermercati, villette e capannoni industriali. Un sogno che non va confuso con un desiderio regressivo alla campagna d’un tempo, alle fatiche e anche alle miserie di quel mondo contadino, ma con il desiderio di fermare l‘”estinzione dei campi”, la perdita irreversibile di una “cultura”, di un modo diverso di vedere ed osservare il paesaggio, dalla città, dalle colline. Un grande “svantaggio” ambientale ed estetico ed assolutamente improduttivo, che potrebbe essere tradotto in un'occasione di reddito e realizzazione di un mercato ortofrutticolo a chilometri zero come avviene in altre città d'Italia e d'Europa.
Roberto Mazza

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