venerdì 8 maggio 2009

La testimonianza svizzera di Fabrizio Dei

In Europa i concorsi sono una garanzia di qualità e trasparenza. Anche i grandi architetti vi partecipano.

Fabrizio Dei
vive in Svizzera da oltre 20 anni. In questo contributo ci descrive un concorso pubblico per architetti svoltosi a San Gallo, la città dove vive, e rivolge un appello finale affinché anche a Sarzana gli architetti, soprattutto i giovani, rivendichino l’attuazione dei concorsi per i progetti di pubblico interesse.

In Svizzera, come in tutte le nazioni europee a forte tradizione democratica, i concorsi sono la norma e gli architetti, siano essi giovani promesse o affermate “archistar”, se vogliono realizzare progetti di una certa importanza devono partecipare e vincerli. I concorsi soddisfano non solo al requisito della trasparenza, ma danno anche più garanzie sulla qualità dei progetti da attuare e sulla loro aderenza alle esigenze della città.

A San Gallo tutti i diversi piani e le motivazioni della graduatoria finale vengono esposti, pubblicati a cura dell’Amministrazione e sono di dominio pubblico. Per il progetto in questione, l’area esterna alla stazione ferroviaria della città, sono stati premiati i primi cinque classificati. Al vincitore sono andati 50.000 Franchi Svizzeri (circa 33.000 Euro).

Il confronto con Sarzana sorge spontaneo: nessun concorso, nessuna cernita tra un gruppo di proposte.

Inoltre l'Amministrazione ha deciso di conferire all’architetto Mario Botta il titolo di Alto Consulente malgrado egli sia anche il progettista della società privata che costruisce nell'area (vedi in proposito la delibera in http://sarzanachebotta.blogspot.com/2009/02/il-testo-della-delibera-dincarico-botta.html).

Per leggere il contributo di Fabrizio Dei cliccare sul titolo

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